Quello dell’autonomia energetica in barca è un tema delicato e allo stesso tempo importantissimo. Per chi naviga molto o passa molto tempo in rada, lontano dai porti, installare sistemi che producano energia a bordo è di vitale importanza.
Oggi parliamo degli aerogeneratori e degli idrogeneratori, sistemi molto diffusi sulle barche dei navigatori oceanici.
Per approfondire l’argomento leggi anche l’articolo sui pannelli fotovoltaici!
Aerogeneratori
Gli aerogeneratori sono relativamente comuni e rispetto ai pannelli fotovoltaici presentano alcuni vantaggi e diversi svantaggi. Fra i vantaggi quello di funzionare giorno e notte, indipendentemente dall’irraggiamento solare. Inoltre se il vento è sostenuto producono una corrente di elevato amperaggio. Fra gli svantaggi quello di essere generalmente poco efficienti con venti leggeri (quindi praticamente inutili in porto o in zone molto ridossate), di essere rumorosi, potenzialmente pericolosi per coloro che dovessero avvicinarsi alle pale in rotazione e ingombranti.
VANTAGGI | SVANTAGGI |
Funzionano giorno e notte | Generalmente poco efficienti con venti leggeri |
Producono corrente di elevato amperaggio | Rumorosi |
Potenzialmente pericolosi per chi si avvicina alle pale in rotazione | |
Ingombranti |
In sostanza si tratta di alternatori che vengono messi in funzione non da una cinghia collegata al motore ma dal vento.
La corrente erogata può variare moltissimo e sono quindi necessari efficienti regolatori, per evitare danni alle batterie. Vengono generalmente montati su alti pali saldamente fissati al pulpito, liberi di ruotare nel letto del vento. Gli aerogeneratori debbono essere bloccabili in caso di venti troppo forti per evitare rischi.
La produzione di energia inizia generalmente intorno ai 6-8 nodi di vento, per aumentare in modo esponenziale. Il miglior rendimento si ottiene a 20-25 nodi, con i quali possono essere prodotti anche 400 W/h. Le dimesioni di questi apparecchi sono notevoli (i più diffusi, gli Air-x, hanno un rotore del diametro di circa un metro). Sono stati prodotti anche modelli ad asse verticale, meno pericolosi, ma anche meno efficienti, utilizzati per compensare l’autoscarica delle batterie.
Il costo degli aerogeneratori è notevole, anche se si tratta di strumenti robusti e durevoli.
In conclusione sono consigliabili, in associazione con i pannelli fotovoltaici, per imbarcazioni che trascorrano larga parte del tempo in rada, in zone particolarmente ventose.
Idrogeneratori
Una novità che si va diffondendo, sulla scia dell’esperienza delle lunghe regate oceaniche, è quella degli idrogeneratori. In sostanza si tratta di eliche (a trascinamento o poste su piedini strutturali fissati allo scafo), che durante la navigazione ruotano attivando un alternatore. Naturalmente funzionano solo quando la barca è in movimento, ma generalmente producono una discreta quantità di energia (fino a 140 A al giorno). Sono silenziosi e poco ingombranti, e non determinano un attrito significativo, causando una minima perdita di velocità a vela, tanto da essere molto adoperati sui grandi trimarani oceanici.
VANTAGGI | SVANTAGGI |
Silenziosi | Funzionano solo quando la barca è in movimento |
Producono una discreta quantità di energia | |
Poco ingombranti | |
Non determinano attrito significativo |
Fra i 4-5 modelli di idrogeneratori in produzione alcuni hanno il piede retrattile per evitare di essere colonizzati dal fouling quando la barca è all’ancora.
Molto interessante è l’Aquair, che non richiede installazione strutturale ma viene fissato al pulpito: una cima lo collega ad un rotore immerso che viene trascinato. La cosa interessante è che a parte il fatto di poter essere facilmente rimosso, può essere montato su di un palo e dotato di un’elica, trasformandosi così in un aerogeneratore, il tutto ad un costo accessibile.
Naturalmente gli idrogeneratori sono utilizzabili da coloro che praticano lunghe navigazioni a vela, come le transoceaniche, mentre non sono adatti ai crocieristi che trascorrono molto tempo all’ancora.
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