I recenti tragici accadimenti meteorologici che hanno colpito duramente il nostro Paese ci hanno spinto a considerare questo tema relazionandolo a quella che è la realtà nella quale operiamo quotidianamente.*
Premesso che il sistema nazionale di Protezione Civile prevede che “il primo responsabile della protezione civile in ogni Comune è il Sindaco che organizza le risorse comunali secondo piani prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del suo territorio”, la complessità e le dimensioni raggiunte dai moderni marina li hanno ormai resi “paragonabili” a piccoli borghi dove, alla presenza delle unità da diporto, sono aggiunti box auto, attività commerciali e residenze. La Direzione portuale deve quindi essere in grado di gestire sia la fase di allerta che l’eventuale evento meteo avverso così come si prepara ad affrontare altri tipi di emergenze che potrebbero verificarsi in porto come l’incendio, l’inquinamento, le emergenze mediche, etc.
Il primo passo è una corretta gestione del c.d. messaggio di allerta meteo e del relativo flusso di informazioni.
Il messaggio di allerta, emesso dalla Protezione Civile della Regione ed Agenzia Regionale per l’Ambiente*, è consultabile quotidianamente sul suo sito web accessibile a chiunque. (Qui un esempio dell’Allerta Liguria.) Esso contiene una serie di informazioni essenziali per poter analizzare le previsioni meteo nonché l’indicazione del livello di vigilanza/allerta per i fenomeni di rilievo come piogge, temporali, venti forti e mare (che sono poi quelli che interessano una struttura portuale.)
Cosa fare in caso di ricezione di un messaggio di allerta?
Sulla base dell’avviso meteorologico Regionale emesso dal Centro Funzionale Meteo Idrologico di Protezione Civile-Agenzia Regionale per l’ambiente, la Capitaneria di Porto* competente per territorio, che generalmente riceve tale informativa attraverso la locale Prefettura, emette il c.d. “Avviso di condimeteo avverse” che viene trasmesso ad una serie di indirizzi predefiniti fra i quali la Direzione del porto turistico.
L’invio dell’allerta avviene in linea di massima via fax, o via email, agli indirizzi che la Direzione del Porto ha in precedenza provveduto a comunicare alla stessa Autorità Marittima. E’ importante evidenziare che tale comunicazione potrebbe non essere l’unica ma, relativamente allo stesso evento, la prima di una serie di messaggi che potrebbero susseguirsi per comunicare l’eventuale peggioramento e/o prolungamento temporale dell’allerta. La cessazione dell’allerta meteo avviene allo stesso modo.
Soffermiamoci per trattare questo aspetto che, ancorché possa sembrare apparentemente semplice, può nascondere insidie e/o essere il primo passo per una errata trattazione dell’intero processo di gestione dell’allerta meteorologica.
E’ necessario considerare che l’Autorità Marittima, per i propri compiti istituzionali, è organizzata in modo tale da essere operativa 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno. Questo significa che un eventuale messaggio di allerta potrebbe essere emesso in orari differenti da quelli generalmente seguiti dagli uffici del porto che, pertanto, dovranno necessariamente definire procedure interne al fine di essere in grado di recepire e visionare, in tempo reale, dette informazioni per effettuare le successive dovute valutazioni.
La diffusione del messaggio di allerta da parte della Capitaneria di Porto inoltre, per quanto capillare possa essere, potrebbe poi non raggiungere ogni singola attività insistente e/o operativa presso il marina come, ad esempio, gli operatori portuali e le attività di alaggio/varo/rimessaggio che, potenzialmente, potrebbero essere interessati da un evento meteorologico a rischio. La Direzione del porto potrebbe quindi trovarsi nella condizione di estendere tempestivamente tale messaggio secondo una procedura preventivamente condivisa con le attività ed Autorità**.
Da quanto descritto appare quindi evidente che il management portuale dovrebbe predisporre una serie di procedure aventi l’obiettivo ultimo di fornire direttive e indicazioni su come l’organizzazione dovrà gestire le comunicazioni ed affrontare l’evento meteo per cercare di contenerne gli effetti mantenendo la situazione in condizioni di esercizio.** L’insieme di queste procedure dovrebbe essere contenuto nel Piano di emergenza.
Allerta meteo: come prepararsi? Piano di emergenza e formazione
Per tutte le attività produttive (fabbriche, uffici, impianti, pubblica amministrazione, ecc.) è prevista la presenza di un Piano di emergenza ed evacuazione (D. Lgs. 81/08, art. 43-come modificato con il D.Lgs. n. 106 del 3 agosto 2009. DM 10/03/98, art. 5). Il Piano di emergenza viene redatto dal datore di lavoro, in collaborazione con il RSPP e gli addetti alle emergenze, tenendo conto della struttura, del tipo di attività, dei turni di lavoro, dell’eventuale presenza di persone esterne e della composizione della squadra di emergenza.
E’ un documento fondamentale e dovrebbe contenere tutte le azioni da intraprendere, sia a livello preventivo che operativo, per organizzare i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell’emergenza che, in questo articolo, relazioneremo al porto turistico ed all’emergenza meteorologica.
Dovrebbe indicare le azioni che i lavoratori devono mettere in atto in caso di incendio; le procedure per l’evacuazione del luogo di lavoro che devono essere attuate dai lavoratori e dalle altre persone presenti; le disposizioni per chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo; specifiche misure per assistere le persone disabili. Il piano di emergenza deve identificare un adeguato numero di persone incaricate di sovrintendere e controllare l’attuazione delle procedure previste (D.M. 10/03/98). Per quanto riguarda l’aspetto qui in esame il piano dovrebbe dettagliare i nominativi ed i recapiti delle persone responsabili della ricezione ed analisi dei messaggi di allerta; le modalità di comunicazione; il calendario delle esercitazioni da effettuarsi nel corso dell’anno; etc.
E’ raccomandabile una revisione annuale da parte del management portuale e l’invio, previa condivisione, al Comando dei Vigili del Fuoco, alla Capitaneria di Porto, all’Autorità Portuale ed all’Amministrazione Comunale.
A prescindere dalla ricezione di un messaggio di allerta la Direzione portuale deve comunque provvedere a monitorare, quotidianamente, i bollettini meteo disponibili gratuitamente su molti siti web compreso quello dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente già citato. Quanto precede al fine di valutare per tempo se attivarsi, nel caso di previsioni particolarmente avverse e pur in assenza di un allerta meteo “ufficiale”, per la sua eventuale diffusione presso l’utenza portuale e predisporsi per porre in essere le azioni preventive che dovrebbero essere descritte nel piano di emergenza.**
Alla ricezione di un’allerta meteo effettivo il marina dovrebbe valutare se inoltrare, senza ritardo, copia della email o del fax ricevuto ad un elenco prestabilito di “operatori del porto”. In caso i messaggi di allerta si susseguano si dovrebbe ripetere la medesima procedura. Copia del documento potrebbe essere inoltre esposto presso la bacheca del porto, presso la radice di ogni singolo accesso ai moli/pontili e in ogni punto del marina potenzialmente “a rischio”. Se ritenuto opportuno il marina potrebbe anche contattare telefonicamente i singoli titolari di posto barca.**
Elemento fondamentale è, come sempre, la preparazione e la formazione del personale addetto alla gestione dell’evento minaccioso. E’ quindi importante che tutto il personale potenzialmente interessato dalla gestione di tali eventi sia reso partecipe di continue esercitazioni durante l’anno, magari congiunte con le Autorità, affinché sia chiaro il compito di ognuno e del perché si debbano compiere certe azioni anziché altre.
Alcuni suggerimenti dettati dall’esperienza:
- Non sottovalutate mai un messaggio di allerta.
- Realizzate una valutazione preventiva adeguata in base alla struttura, agli impianti ed alla sua collocazione geografica.
- Preparate professionalmente il vostro staff cercando di valutare ogni piccolo dettaglio che vi potreste trovare ad affrontare.
- Dotatevi per tempo di equipaggiamenti di sicurezza e di strumenti/materiali che potrebbero esservi utili nel momento dell’evento (transenne, cartellonistica, luci di emergenza a batteria, semafori mobili, etc.)
- Stringete accordi con chi ha a disposizione mezzi che potrebbero mettervi a disposizione in caso di necessità.
- Definite chiaramente le procedure da seguire e condividetele con le Autorità competenti.
- Ricordate sempre che prevenire è il modo migliore per rispondere alle emergenze. Dopo, purtroppo, potrebbe essere tardi.
Volete saperne di più? Fatemi una domanda nello spazio per i commenti.
*N.B. Il presente articolo riporta considerazioni e si basa su valutazioni professionali personali che sono da intendersi generiche e di massima in quanto ogni porto turistico, approdo, punto d’ormeggio deve rispettare le procedure e gli obblighi derivanti dalle Leggi in vigore, dalla Concessione Demaniale Marittima, dal Piano Comunale di Protezione Civile, dal Regolamento del Porto emesso ed approvato con Ordinanza dalla Capitaneria di Porto, dal Codice della Navigazione ed ogni norma, locale e nazionale, vigente. ** Salvo obblighi in capo a terzi dettati da norme di Legge o da obbligazioni contrattuali.