– Questo è il nono articolo della serie sul web marketing nautico, se ve li siete persi, vi consiglio di leggerli iniziando da questo sui principi base di web marketing. –
Checche se ne dica l’e-mail marketing è, ancora oggi, una strategia molto usata e proficua per aumentare le vendite di qualsiasi attività.
Fare e-mail marketing come si deve richiede una certa competenza, non solo sul copywriting – l’arte di scrivere contenuti in modo corretto ed efficace – e la comunicazione persuasiva ma anche sugli strumenti tecnici adeguati a raggiungere meglio gli scopi aziendali. Inoltre c’è da considerare la competenza di settore, in quanto la nautica ha un linguaggio ed un lessico specifico.
Inizia a fare e-mail marketing e sarà più semplice riempire il tuo porto turistico
Per prima cosa dovrete raccogliete le e-mail perché se non avete una platea, più o meno interessata, che possa ascoltarvi sarà come parlare con il muro. I più lungimiranti di voi avranno già un database più o meno profilato – si, in teoria ogni persona dovrebbe avere un “profilo” dentro il vostro database caratterizzato dai suoi gusti e potrete iniziare con quello, ma non vi fermate lì!
Bensì sfruttate ogni occasione per raccogliere le e-mail, eventi, fiere, saloni nautici, conferenze, il sito web stesso, la registrazione dell’imbarcazione attraccata nel vostro porto, insomma…ribadisco, ogni occasione è buona e le mail non sono mai troppe.
Questa operazione richiede un’impostazione del sito (o magari di una squeeze page) ed una formazione dei dipendenti adeguata ma è senz’altro la strada migliore che possiate percorrere, di contro le due cose fan si che avere un database numericamente rilevante richieda molto tempo. Purtroppo si, c’è un modo usato da molti per velocizzare la raccolta e-mail ed avere un database ben fornito, comprarle!
Ecco, se nel B2B può anche avere un senso nel B2C è sicuramente un’operazione da evitare sia per l’aspetto privacy che per l’aspetto strategico in quanto impostare una campagna di mail marketing senza sapere con chi ho a che fare e senza che il destinatario l’abbia esplicitamente richiesto non è proprio il massimo.
Precisiamo che ci sono vari tipi di mail che potete mandare, ma i principali sono due: DEM (Direct E-mail Marketing) e Newsletters. Ovviamente sono due approcci completamente diversi, con obiettivi diversi, ma il fatto che ne utilizziate principalmente uno, non vi vieta di usare anche l’altro (non in sincrono ma complementariamente).
Tralasciando la strategia scelta e le tecniche avanzate di scrittura persuasiva mettiamo in chiaro un concetto base valido in ogni caso:
Per mandare mail a più di qualche collaboratore o amico ed avere risultati ci vogliono programmi adeguati allo scopo e che forniscano una reportistica consona per poter monitorare i risultati e migliorare i vostri invii futuri. Tra questi programmi vi elenco i più famosi e affidabili che usualmente offrono un servizio gratuito per iniziare (fino ad un tot di invii mensili o di utenti iscritti), alcuni sono di più semplice utilizzo ed altri un po’ più complessi: Mail Chimp, MailUp, GetResponse e Aweber.
Cosa non dimenticare mai nelle newsletter!
Avete presente quando lasciate gli ormeggi con quella strana sensazione d’aver dimenticato qualcosa a terra?
Iniziando a fare e-mail marketing questa sensazione vi accompagnerà costantemente…
A meno che non vi facciate una piccola check-list da tenere sotto mano ogni volta che invierete, poche cose ma molto importanti:
- template responsive: ormai molte della e-mail che inviate verranno lette da dispositivi a schermo ridotto perciò controllate sempre come vengono visualizzate da smartphone o tablet;
personalizzazione: a nessuno piace una mail generalista, se stai comunicando con me, utilizza il mio nome o quello della mia azienda; i servizi descritti sopra permetto attraverso dei codici (ed un database ben composto) di far si che ogni mail abbia il nome specifico del destinatario, un “Buongiorno Dott. Rossi” è sempre più gradito di “Buongiorno” o “Buongiorno a tutti”;
- disiscrizione: che vi piaccia o no il link funzionante per permettere al lettore di cancellarsi dal vostro database deve essere sempre presente. Inoltre sarebbe opportuno sfruttaste anche questa occasione creando una pagina apposita dove, con un piccolissimo questionario (anche una sola domanda a scelta multipla) si raccolgono le motivazioni di tale perdita di interesse;
- brand: l’email è in linea con il mio brand? lo sta comunicando bene? ci sono i miei colori ed il mio logo?
- CTA: c’è almeno una call to action – un tastone che inviti al compimento di un’azione, ad esempio: “inoltra la mail ad un tuo amico” oppure “prenota ora” oppure “voglio sapere di più” etc etc – ben visibile, funzionante e facile da raggiungere?
- chiarezza e semplicità: ok, questo più che un punto è un consiglio; ma vale più di mille altri tecnicismi. Rivolgetevi sempre delle domande rileggendola, ecco quelle che mi pongo io: qual è l’obiettivo di questo invio? questa mail sta contribuendo al suo raggiungimento? è interessante e facilmente leggibile? attira l’attenzione e incuriosisce? posso rendere più semplici e veloci le azioni che vorrei compiesse il lettore?
Bene, controllato tutto? Quindi adesso potete pensare di procedere all’invio…ed invece no!
Dovete, grazie ad un po’ di logica e a molte prove, trovare l’orario migliore al quale inviarle. “E dici poco, è come fare un terno al lotto.” Avete pienamente ragione, ma…
Monitoraggio continuo dei risultati dell’e-mail marketing
L’unica certezza che avete in questo campo sono le statistiche. Ogni business ha un database diverso e, come potete vedere da questo report su 12 miliardi invii di MailUp (se desiderate scaricarlo dovrete inserire la vostra e-mail) i risultati cambiano enormemente da un settore ad un altro.
Monitorare i vostri invii cercando ogni volta di migliorarvi raggiungendo risultati sempre migliori è essenziale!
Ad esempio, grazie al monitoraggio delle statistiche potrete cercare di aumentare il tasso di apertura cambiando l’oggetto e l’orario d’invio oppure aumentare i clic sulle CTA spostandole.
Fare e-mail marketing di successo richiede molti altri accorgimenti ma con questi potrete già iniziare ad ottenere discreti risultati, poi starà a voi monitorarvi e migliorarvi.
Visto che avete letto fin qui (perché lo avete fatto vero? non avete saltato tutto no?) vi lascio 2 ultimi tips:
1. permettete l’inoltro ad un amico con un semplice link;
2. non escludete la condivisione sui social in questo processo, non solo permettetela ma incentivatela.
Si, ok, la vostra mail non verrà inoltrata spesso e oltretutto i destinatari di questa operazione non saranno iscritti al vostro database ma se gli piace quello che scrivete e come lo scrivete probabilmente ne vorranno sapere di più e andranno sul vostro sito dove sicuramente ci sarà l’iscrizione alla newsletter ben visibile.
Avrei piacere di ascoltare la vostra opinione in merito e se avete domande o altri punti da aggiungere alla check list, lo spazio per i commenti è qui vicino 😉
Buon lavoro e buon vento