Sappiamo tutti molto bene come funziona Facebook! O forse no?
Hai notato anche tu che ad ogni angolo c’è un esperto Facebook che ti guarda con l’aria di chi ha appena visto una barca senza timone quando provi a dire “io non ho Facebook” ?
Ecco, se non avete Facebook questo articolo vi può tornare utile ma non crediate che l’argomento sia banale per chi vi è iscritto in quanto il funzionamento di Facebook non è di semplice comprensione nemmeno per chi lo studia. Inoltre, ricevo spesso domande, all’apparenza banali, che mi hanno spinto a fare un po’ di chiarezza.
La percentuale di persone che conosce (un minimo) come funziona Facebook non cambia molto nemmeno in base all’età perché ci sono molti ragazzi che, pur spippolando – termine tecnico che equivale a “usano molto e compulsivamente” 😀 – continuamente sullo smartphone alla ricerca dell’ultimo post di tendenza, non hanno idea del perché appaiono alcune cose invece di altre.
Dobbiamo dire che non sapere come funziona Facebook è legittimo perché una cosa funziona meglio quando i suoi utilizzatori non vedono i meccanismi che ci sono dietro ad ogni azione; in poche parole quando utilizzare Facebook risulta naturale.
Facebook è un servizio di rete sociale che “ti aiuta a connetterti e rimanere in contatto con le persone della tua vita”, questo è il loro slogan ma per capire come funziona questo non ci è sufficiente.
Dobbiamo capire che ciò che noi conosciamo come Facebook è “soltanto” la punta dell’iceberg di un’azienda da miliardi di fatturato, esattamente 12,4 miliardi di dollari nel 2014 con un incremento del 58% rispetto all’anno precedente (fonte: Overpress), che nel corso degli anni ha inglobato più di 40 aziende di svariati ambiti (tra cui Instagram e Whatsapp).
Tutti questi introiti da qualche parte devono pur venire no? Oppure credete che il web, i social ed i blog siano soltanto tempo perso e attività dedite al tempo libero? Iniziamo per gradi.
Cosa sono realmente i mi piace (like) su Facebook?
Per capire come funziona Facebook dobbiamo per prima cosa vedere sotto un’altra luce i “mi piace” (chiamati in inglese “like”) e le altre azioni che un utente può fare all’interno del social di Menlo Park.
Tutti i like, sia quelli messi ad una pagina sia quelli su un post, sono input (segnali) che voi date a Facebook.
I motivi per cui mettete un “mi piace” su una pagina che parla di nautica possono essere per voi svariati, ad esempio: è la pagina dell’azienda di un mio amico – un mio amico mi ha invitato a mettere mi piace perché a lui piace la nautica e gli voglio far un piacere – sono realmente interessato a quell’azienda – è la pagina di un mio concorrente e voglio guardare come si comporta – ecc ecc.
Facebook non riesce ancora a captare del tutto le motivazioni dietro un like e per lui essi valgono sempre come un’apprezzamento che, se poi confermato, si rafforza. Quindi per Facebook sarò un interessato alla nautica in quel determinato momento.
Adesso vi invito ad andare su Facebook e cliccare su: vostro nome –> altro –> “mi piace”. A quante pagine che non vi interessano avete messo il like? Sono molte di più di quelle che vi immaginavate giusto? E allora perché non vedo più i loro contenuti?
Perché un indizio non fa una prova!
Per come funziona Facebook una singola azione di apprezzamento ad una pagina nautica non fa di me un amante della nautica, ci vogliono più azioni, più input per fargli capire cosa mi piace veramente, cosa voglio vedere e cosa non voglio perdere. Ed è proprio qui che entrano in gioco i clic, i like, i commenti e le condivisioni. Ognuno di essi è un input per Facebook ed ha un peso, ogni input della nostra vita su Facebook contribuisce a ricreare un nostro io nel loro database.
Quindi per Facebook non sarò Federico Gagliarde ma un’entità che ha relazioni con altre entità e ognuna di queste relazioni determina una mia caratteristica (gusto/apprezzamento). [Se desiderate complicarvi ancor più la vita – non credo ci sia bisogno 🙂 – sull’argomento entità e relazioni in ambito web leggete questo articolo di HTML.]
Tutti i nostri indizi/input sono per Facebook un patrimonio di informazioni inestimabile, ognuno di noi è per Facebook una piccola banca che stampa monete attraverso i nostri clic.
Nell’era digitale le informazioni sono veramente un bene preziosissimo che Facebook (così come gli altri Social) vende alle aziende che desiderano pubblicizzare i propri prodotti.
Ma come funziona la pubblicità su Facebook? Come guadagna Facebook?
Un’azienda con un determinato budget crea delle inserzioni e decide a chi farle vedere grazie alle informazioni che noi doniamo a Facebook con i nostri input, l’azienda in questione pagherà un tot di centesimi per ogni persona che clicca o visualizza quel determinato annuncio.
Esempio: Il salone nautico di Genova decide di fare una campagna su Facebook per aumentare i visitatori sotto i quarant’anni all’evento. Crea un annuncio adeguato e seleziona il pubblico al quale farlo vedere: uomini sotto i 40 anni di età a cui piace la nautica e che risiedono entro 150km da Genova. L’annuncio apparirà a tutti quelli che rispecchiano queste caratteristiche (che Facebook ha “scoperto” grazie ai nostri clic sui vari post inerenti la nautica) e il Salone pagherà X centesimi per ogni clic su quell’annuncio.
Un metodo pubblicitario fantastico per l’azienda che desidera far pubblicità e un metodo meraviglioso per Facebook dal quale trarre profitto vendendo le nostre informazioni.
Insomma su Facebook tutto è targettizzato, sia i contenuti pubblicitari sia quelli dei nostri amici, perché se noi vedessimo tutti i contenuti pubblicati da pagine e amici ci annoieremmo moltissimo, non ci sarebbero più così tante interazioni e le informazioni raccolte da Facebook sarebbero molto imprecise.
Perché non vedo più i post dei miei amici su Facebook? L’algoritmo!
Diciamo che adesso, in italiano, abbiamo grossomodo capito come funziona Facebook e potreste rispondere voi alla domanda nel titoletto ma non vi potevo lasciare senza un bellissimo algoritmo.
Tutti gli input prima accennati vengono elaborati dall’algoritmo di questa immagine chiamato Edgerank (ovviamente questo non vale se fate pubblicità a pagamento).
Pur modificato, anche molto recentemente, le caratteristiche principali dell’Edge Rank rimangono sempre le stesse ed è sempre lui a decidere cosa far apparire nella vostra bacheca ossia i contenuti ai quali potete essere interessati.
Ogni post pubblicato su FB ha un rank, ossia un valore, che viene calcolato in base a tre fattori principali: affinità, peso, tempo. Più il rank è alto più sono alte sono le probabilità che il post apparirà nel vostro stream.
L’affinità è la forza, l’intensità e il tipo di relazione che c’è tra il creatore del contenuto e voi; se avete molti amici in comune, se a molti dei vostri amici piace quella pagina o quel tipo di contenuto, se mandate spesso input (clic, mi piace, commenti, condivisioni) a Facebook sui post pubblicati dal creatore di quel contenuto, la vostra affinità è moto alta. Un po’ come nella realtà, se parlate molto con qualcuno probabilmente ci sarà affinità oppure se tutti i vostri amici abituali, con i quali vi trovate molto bene, iniziano a seguire un determinato brand o a sposare una determinata causa è probabile che questa causa interessi un po’ anche a voi. Questo potrebbe essere il primo motivo per il quale non vedete più i post dei vostri amici su Facebook: poca affinità. Questa parte dell’algoritmo ha subito un aggiornamento, chiamato “last actor” che ha apportato alcune modifiche privilegiando gli ultimi 50 contatti con i quali abbiamo avuto relazioni.
Il peso del post. Ogni tipo di contenuto ha di per se un potenziale diverso (solo testo, foto, link, serie di foto, video…) e ogni interazione/input su quel contenuto ha un peso diverso (click, like, comment, share); è come se il post fosse una bilancia da riempire e i like, i commenti e le condivisioni fossero i kg. Maggiore è il peso raggiunto maggiore è la probabilità che più persone lo vedranno. Quindi anche se avete molta affinità col vostro amico ma lui pubblica un post con un peso nullo è probabile che voi non lo vediate. Ecco un’altra eventualità per la quale potreste non vedere i post dei vostri amici su Facebook.
Infine il tempo, ossia quante ore fa è stato pubblicato il post, più recente è meglio è. Ultimamente è leggermente cambiato grazie all’aggiornamento “Story bumping” che tende a riproporre anche aggiornamenti non più freschissimi a patto che continuino a produrre interazioni.
Avete capito perché non vedete più i post dei vostri amici o delle pagine che vi interessano su Facebook?
Perché uno o più dei fattori sopra elencati è molto basso, quindi che fare?
Non siate passivi e interagite! I social media sono nati per far comunicare le persone tra loro e le aziende con le persone, non sono unidirezionali come la televisione quindi se desiderate farne un uso appropriato commentate ed esprimete le vostre preferenze con mi piace e condivisioni. Vedrete che vi appariranno contenuti sempre più adeguati e interessanti.
Spero che abbiate compreso qualcosa in più su come funziona Facebook e siete arrivati fin qui vuol dire che un po’ di interesse c’è stato, quindi perché non esprimerlo nei commenti qui sotto o condividere questo articolo?
*La seconda immagine è una semplificazione dell’algoritmo attuale in quanto esso ha subito aggiornamenti e modifiche – Fonte SocialBakers