Quando pensate ad una nautica migliore come la immaginate? Io penso ad una nautica che sia per tutti, e non solo in senso economico. Non sarebbe bello se non esistessero limiti fisici? Se tutti, anche le persone disabili potessero sempre accedere ai pontili, alle banchine, alle barche stesse e navigare proprio come fa una persona con piena mobilità?
La tecnologia non manca di certo, anche perché spesso serve assai poco, come una pedana al posto di uno scalino, una passerella più larga, una battagliola più alta… Eppure spesso ce ne dimentichiamo. Non tutte le strutture sono attrezzate per i disabili e poche barche possono essere facilmente adattate allo scopo.
Qualcuno però ci ha pensato, lasciamo che Marco Carani, titolare di un pontile a Villanova Ostuni ci racconti una bella storia…
Una barca per Francesco
La giornata era bella come sempre d’estate, qui a Villanova di Ostuni. Il sole era già alto e la temperatura godibile. Ero preso da tutti gli impegni giornalieri quando vedo parcheggiare un’auto furgonata rossa fiammante. Ben presto un suono di clacson attira la mia attenzione e vedo una mano che invita ad avvicinarmi.
Calato il finestrino, scorgo un ragazzo a fianco di un signore brizzolato. Gentilmente il giovane si presenta: “Mi chiamo Francesco, amo stare all’aria aperta, mi piace il mare. Vorrei tanto salire in barca, andare al largo, sentire i suoni, i profumi e il sapore del mare… ma non posso camminare“. Sono rimasto molto colpito dalle sue parole ed ho provato in quel momento forte imbarazzo.
Dopo una breve chiacchierata, ci siamo salutati con la promessa di fare il possibile per esaudire questo suo desiderio. Ho avuto un momento di profondo disagio. Mi sono seduto all’ombra del gazebo e, guardando l’orizzonte, pensavo tra me e me: “Francesco ha dei limiti, è vero. Ma perché impedirgli di sognare e vivere il mare!” Ho pensato che bastasse poco per superare i suoi grossi limiti fisici. Mi sono chiesto: “Chi non ha dei limiti ?” Ognuno di noi, abile o disabile, ha dei limiti e questo, inizialmente ci spaventa. Sembrano insormontabili fino a quando non ne prendiamo coscienza e riusciamo a trovare il coraggio necessario per superarli, per guardare oltre. Francesco desiderava guardare oltre!
L’estate è passata in fretta e non ho più rivisto Francesco. Parlando con amici, ho saputo di un aggravamento. A settembre Francesco ci ha lasciati, con il mare negli occhi e la voglia di navigare nel cuore. Non ha fatto in tempo a realizzare il suo sogno!
A me è rimasta dentro la volontà di dedicargli un momento condiviso: io, lui e il mare. Ho così acquistato un poonton boat di sette metri, con regolare certificazione R.I.N.A. L’ho attrezzato e reso idoneo alla mobilità di persone disabili con degli scivoli e delle pedane. Non ho fatto felice Francesco ho esaudito un desiderio che successivamente ho scoperto essere di molti… Che meraviglia!
Ho organizzato una giornata con la FISH di Roma (associazione di categoria), ho invitato l’UNITALSI e La Nostra Famiglia: rappresentanti di tre differenti problematiche sociali che hanno donato al marina un momento magico. Un momento unico, fatto di silenzio misto ad incredulità, gioia e sorrisi da parte di chi, finalmente si è sentito protagonista, ed ha avuto finalmente quel contatto con il mare.
Ancora mi commuovo e mi assale un senso di benessere. Mi sono divertito a schizzare giocosamente i ragazzi e spero che anche loro ricorderanno per tutta la vita con piacere questo momento. Certamente io non dimenticherò questa importante lezione di vita!
Oggi la mia piccola struttura può ospitare anche loro e spero che la mia storia spinga altri imprenditori ad attrezzare per tutti l’accesso al mare!
Una triste storia, dal bel finale, che speriamo serva da spunto per cantieri, marine, charter e altri operatori. Per una nautica migliore.
Buone feste a tutti voi!