La Sardegna è di certo tra le località di mare più affascinanti in Italia e non solo. A dimostrarlo, se mai ce ne fosse bisogno, l’isola è recentemente risultata prima in classifica nella classifica Guida Blu, il premio istituito da Legambiente e Touring club per il mare più bello e la qualità delle coste: delle 16 località marine premiate, ben quattro si trovano in questa splendida isola. Ma si sa, il miglior modo per vivere la meravigliosa costa sarda sono le escursioni in gommone, che permettono di esplorare cale e grotte spesso inaccessibili dalla terraferma.
La prima meta è senza dubbio il Golfo di Orosei: partendo da Cala Gonone o dal porto turistico di Santa Maria Navarrese è possibile percorrere in gommone la splendida costa centro – orientale dell’isola, sede delle insenature più suggestive e note. Partendo ad esempio da sud, subito si incontra Pedra Longa: maestosa e imponente alla vista, consiste in un sol blocco di roccia dalla forma appuntita e slanciata verso l’alto, soprannominato “guglia” o “agugliastra” dagli antichi naviganti. La massa rocciosa prosegue sott’acqua, modellata dall’erosione nelle forme più impensate: un vero paradiso per gli amanti della pesca subacquea e dello snorkeling, che possono immergersi una volta raggiunte le vicinanze in gommone.
Proseguendo, si trova Capo Montesanto, dove le falesie son più basse verso il mare: è l’estremità meridionale di due cosiddetti “porti”, ovvero insenature. Porto Pedrosu (di pietra) è un’insenatura in ciottoli di piccole dimensioni, consigliata per l’esplorazione con piccole imbarcazioni, mentre Porto Quau (o Cala della Tramontana), di dimensioni maggiori, viene ancora ricordato per il naufragio della nave Levante, negli anni ’60. Proseguendo poi verso nord si incontra una successione di spettacolari insenature. Cala Goloritzè, nominata Monumento Nazionale Italiano nel ’95, è una delle spiagge più iconiche dell’isola; a seguire, Cala Mariolu (così chiamata per via delle foche monache, ritenute ladre per i pescatori), un vero paradiso formato da candidi sassolini a grana finissima e acque di un azzurro cangiante. Ancora, Cala Sisine, antichissima e ancora preservata dal turismo di massa, e infine la celebre Cala Luna, stretta tra alte parenti di roccia nella tipica forma a falce, che venne usata come set cinematografico per le due edizioni del film “Travolti da un insolito destino”. In particolare, poi, il gommone consente di addentrarsi in tutte le piccolissime insenature tra una cala e l’altra, tuffandosi in quelle che sono note come le “piscine di Venere”.
Lungo la costa del Golfo di Orosei, inoltre, potrete trovare posti ideali per praticare SUP e surf noleggiando l’attrezzatura direttamente sul posto. La grotta dei Colombi, vicino Porto Quau, è così nominata sia per la grande abbondanza di questi uccelli, sia per la caratteristica forma: se vista da lontano, infatti, ha la forma di una colomba in volo con le ali spiegate, ed è anche rifugio di due specie volatili splendide e rare, il Falco Pellegrino e l’Aquila Reale. La grotta del Bue Marino (antico nome sardo per la foca monaca) è l’ideale per gli amanti della natura più selvaggia: una volta raggiunta, si possono esplorare in passerelle a piedi i rami interni della grotta, con stalattiti e stalagmiti riflesse nell’acqua delle polle sotterranee. Altra meraviglia nascosta tra le cale è la Grotta del Fico, tra Cala Mariolu e Cala Biriala, nella parte settentrionale del golfo di Orosei: la particolare posizione dell’ingresso della grotta, su una falesia che sale dal mare, ha reso per millenni inaccessibile la cavità, fino alla sua scoperta da parte di un pastore di Baunei, e poi di un gruppo speleologico locale, che la nomina inizialmente Grotta del Castello. Anche oggi la Grotta del Fico è visitabile solo accendendo direttamente dall’acqua, ed è quindi una meta ideale per le escursioni in gommone.
Una volta studiato l’itinerario prescelto, non resta che affidarsi a una delle molte crociere organizzate oppure affittare il proprio gommone usato in Sardegna ed esplorare la costa in piena autonomia.
Simone Cima è uno studente universitario, di 24 anni, della facoltà di Giurisprudenza di Roma Tre.
Autore di alcuni interventi per un gruppo di ricerca locale su argomenti tecnico- giuridici, nell’ultimo anno, parallelamente all’attività di studio, ha tuttavia collaborato alla redazione di articoli per diverse aziende, specialmente in tema di assicurazione, eco sostenibilità, alimentazione e cibernetica.