Il 29 ottobre alle 9.19 è iniziata la nuova edizione della Mini Transat. Un barca di 6,50 x 3 metri e un uomo o una donna da soli ad affrontare le difficili condizioni dell’oceano, è questa una delle regate più difficili che un velista possa affrontare.
74 uomini e 10 donne al via per l’edizione 2013 della Mini Transat rappresentanti di ben 14 nazioni diverse. Continua a prevalere la Francia con ben 57 partecipanti, seguita dell’Italia con 7 uomini a testimoniare la nostra forte passione per il mare.
Questo anno il percorso prevede un “ritorno alle origini” con una rotta molto simile a quella delle prime regate. Partenza da Douarnenez (Bretagna), prima tappa a Lanzarote (Canarie) dopo 1250 miglia di mare e poi l’arrivo a Pointe à Pitre (Guadalupe) dopo la traversata di 2770 miglia. Le barche non riceveranno alcun tipo di assistenza esterna e avranno il divieto assoluto di comunicare con la terraferma. Per circa un mese i velisti dovranno affrontare la totale solitudine e rimanere concentrati sulle vele con poche ore di sonno per notte.
Partenza e situazione attuale
Sommario Articolo
La partenza della Mini Transat era in realtà programmata per il 13 ottobre scorso ma a causa delle terribili condizioni meteo i concorrenti sono rimasti all’ormeggio di Port Rhu per ben 16 giorni, in attesa di un miglioramento.
Il 29 ottobre viene finalmente dato il via alla regata e Giancarlo Pedote, velista fiorentino di 37 anni, era in testa a tutti ma poco prima del suo arrivo a Lanzarote la tappa viene annullata.
Il comitato di regata ordina alle imbarcazioni di dirigersi immediatamente al porto più vicino a causa dell’arrivo di una forte burrasca. Pedote si rifugia a Sada, seguito da pochi altri mentre la maggior parte dei concorrenti si è fermata a Gijon, di poco indietro.
Le barche sono attualmente ferme in porto e solo ieri gli organizzatori hanno fissato la nuova partenza il 12 novembre da Sada. Il ritardo accumulato è enorme e per questo motivo la regata proseguirà senza scalo, verso il traguardo di Guadalupe. Con 3600 miglia dirette, si confermerà la più lunga Mini Transat di sempre. Il problema per i velisti è ora proprio attrezzarsi per una navigazione così lunga.
Le critiche sull’annullamento
La decisione di annullare la tappa è stata presa dal comitato di regata per non mettere eccessivamente a rischio gli ultimi concorrenti della Mini Transat. Un forte vento di bolina li avrebbe investiti durante la rotta ma tutti gli altri avrebbero potuto tagliare la linea di traguardo in assoluta sicurezza. Per questo motivo sono state avanzate numerose critiche: Era giusto annullare una tappa di una regata che è comunque da sempre molto estrema, sacrificando il vantaggio guadagnato dai primi per i pochi rimasti indietro?
Personalmente rimango del parere che la vela è uno sport, una passione e come tale va vissuta. Già troppe vite sono state sacrificate in queste regate perciò se esiste la possibilità di ridurre i rischi ben venga. Capisco la rabbia dei primi ma avranno certamente modo di distinguersi, anzi, lo hanno già fatto!
Giancarlo Pedote commenta così: “Entrando nel golfo di Sada cercavo la linea di arrivo e un gommone di circa 3 metri con motore scoppiettante mi è venuto incontro dicendomi che la regata era stata annullata. Solo allora ho capito che questo era il contenuto del messaggio disturbato ricevuto al VHF quando ero a 4 miglia dalla posizione della linea di arrivo. Avevo completato il 99% del percorso. È inutile nascondere quanto forte sia stato il mio disappunto. In ogni caso ho deciso di non fare una protesta al comitato di regata, per potergli lasciare il tempo di organizzarsi e iniziare a lavorare con efficacia e concentrazione una volta per tutte. Il mio vantaggio di oltre 4 ore sul secondo e sul resto della flotta lo considero un aperitivo offerto a tutti da Giancarlo Pedote e Prysmian ITA 747.”
Le barche
Nella Mini Transat concorrono due categorie di Mini 6,50: i Proto e i Serie, che in comune hanno solo le dimensioni (6,50 x 3 m). I Proto sono esemplari unici, la tecnologia e la progettazione sono libere, pur dovendo rispettare il regolamento di stazza. I Serie invece vengono costruiti tutti uguali, dallo stesso cantiere e sono molto più semplici. Ad esempio nessuna parte di essi può essere costruita in carbonio e non possono avere la chiglia basculante.
In generale comunque i mini 6.50 somigliano molto più ai 60 piedi della Vendee Globe che alla deriva che potrebbe venirci in mente. Sono sofisticati scafi oceanici attrezzati di tutto punto e con un’incredibile tecnologia, tanto che sono precursori di molte innovazioni applicate oggi anche alle barche da crociera.
La storia della Mini Transat
Era il 1977 quando l’inglese Bob Salmon istituì la Mini Transat in risposta alla crescente febbre di regate oceaniche scoppiata in quegli anni. Alla prima partenza, dalla Cornovaglia Inglese, si presentarono in 24, per lo più barche da crociera sotto i 6,50 m. Il percorso prevedeva un trasferimento senza gara fino a Tenerife e da lì la regata con traguardo ad Antigua. Fu Daniel Gilard sul Serpent a vincere la primissima edizione e, cosa buffa, dovette aspettare l’arrivo di Bob Salmon (anche lui in gara) per l’ok definitivo.
La seconda edizione, nel 1979, vide la partecipazione del primo prototipo, la barca dell’americano Norton Smith.
Nel 1985, dopo 4 edizioni Bob Salmon decise che organizzare regate non faceva per lui e lasciò il “timone” al giornalista Jean Luc Garnier. Da questo anno inizia a delinearsi quella che sarà poi la Classe Mini 6.50, con altri prototipi in gara e la prima barca di serie classica.
Dal 1987 la Mini Transat inizia ad essere molto popolare, si consolida l’associazione che organizza e regolamenta la regata.
A partire dall’edizione del 2001, fino a quella del 2011 la partenza viene spostata a La Rochelle e l’arrivo in Brasile per poter anticipare le date della gara. La rotta prevedeva di attraversare le calme acque equatoriali per poi affrontare quasi sul traguardo il forti alisei dell’emisfero sud.
Oggi la Mini Transat è una delle regate più famose al mondo, attrae enormi folle a seguire la partenza e ancora di più sono i velisti che la seguono via internet. A grande richiesta questo anno è stato ripristinato il percorso originale.