Uno dei grossi vantaggi di fare le vacanze estive in barca è senza dubbio la possibilità di arrivare facilmente alle calette più nascoste, magari difficilmente raggiungibili da terra e quindi ancora “selvagge”. Con un po’ di impegno e magari il buon consiglio di un amico è ancora possibile scoprire angoli di paradiso, anche dove non ce lo aspetteremmo mai. Ma attenzione!
Alcuni degli tratti di costa più belli d’Italia e mediterranei sono aree marine protette, con un rigido regolamento che limita tutte le attività pericolose per l’ecosistema tra cui la navigazione, l’ancoraggio, la pesca, l’attività subacquea e balneare. Violare accidentalmente o intenzionalmente i divieti dell’area marina protetta potrebbe costarvi anche svariate migliaia di euro, a seconda del regolamento del parco.

La suddivisione in zone delle aree marine protette
Secondo l’attuale normativa le aree marine protette sono suddivise in tre zone a diverso grado di tutela, denominate A, B e C. L’obiettivo è quello di garantire il più possibile la protezione dell’ambiente marino senza però impedire completamente l’accesso all’area per fini turistici o ricreativi. L’area protetta e le relative zone sono sempre delimitate da punti con coordinate ben precise e una carta nautica apposita è sempre reperibile sul sito del parco o in quello del ministero dell’ambiente.
- La Zona A (evidenziata in genere con il colore rosso), è detta di riserva integrale, ha lo scopo di garantire la massima protezione all’area con maggior valore ambientale. Nella zona A sono interdette tutte le attività che possano arrecare danno o disturbo all’ambiente marino (tra cui anche la balneazione e la navigazione) con l’unica eccezione per le attività di ricerca scientifica e le attività di servizio. Rientrano in tale categoria le zone di nursery o quelle dove sono presenti specie animali e vegetali protetti o in estinzione.
- La Zona B (evidenziata in genere con il colore giallo), è detta di riserva generale, pur conservando molti vincoli restrittivi consente una parziale utilizzazione dell’ambiente marino a visitatori e turisti. Ad esempio sono spesso consentite la navigazione a remi, la navigazione a vela, la navigazione con motore elettrico, la balneazione e l’ormeggio nelle aree predisposte.
- La Zona C (evidenziata in genere con il colore azzurro), è detta di riserva parziale, la sua funzione è quella di fare da cuscinetto tra l’area marina protetta e il resto del mare. Se pur regolamentate sono in genere consentite quasi tutte le attività tra cui anche la navigazione a motore, l’ancoraggio e la pesca.
Le aree marine protette in Italia
Con 7.500 km di costa il mare non può che essere patrimonio fondamentale per il nostro paese. In esso esistono notevoli varietà e diversità di specie animali e vegetali, oltre a molteplici testimonianze archeologiche, storiche e architettoniche. Per questo motivo sono state istituite ben 27 aree marine protette, oltre a 2 parchi sommersi che tutelano complessivamente circa 228.000 ettari di mare e circa 700 chilometri di costa. Vi è inoltre il Santuario Internazionale dei mammiferi marini, detto anche Santuario dei Cetacei.
A tutte queste aree protette vanno infine aggiunti i Parchi Nazionali dell’Arcipelago Toscano e dell’Arcipelago de La Maddalena, che interessano prevalentemente territori terrestri, ma estendendo la loro tutela a parte del mare circostante le isole.
Ecco l’elenco completo delle aree:
- Area marina protetta Capo Caccia – Isola Piana
- Area marina protetta Capo Carbonara
- Area marina protetta Capo Gallo – Isola delle Femmine
- Area marina protetta Capo Rizzuto
- Area marina protetta Cinque Terre
- Area marina protetta Costa degli Infreschi e della Masseta
- Area marina protetta Isola dell’Asinara
- Area marina protetta Isola di Bergeggi
- Area marina protetta Isola di Ustica
- Area marina protetta Isole Ciclopi
- Area marina protetta Isole di Ventotene e Santo Stefano
- Area marina protetta Isole Egadi
- Area marina protetta Isole Pelagie
- Area marina protetta Isole Tremiti
- Area marina protetta Miramare
- Area marina protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre
- Area marina protetta Plemmirio
- Area marina protetta Porto Cesareo
- Area marina protetta Portofino
- Area marina protetta Punta Campanella
- Area marina protetta Regno di Nettuno
- Area marina protetta Santa Maria di Castellabate
- Area marina protetta Secche della Meloria
- Area marina protetta Secche di Tor Paterno
- Area marina protetta Tavolara – Punta Coda Cavallo
- Area marina protetta Torre del Cerrano
- Area marina protetta Torre Guaceto
- Parco sommerso di Baia
- Parco sommerso di Gaiola
- Santuario per i mammiferi marini
Quello della navigazione nelle aree marine protette è, secondo me, un aspetto importante da tenere in considerazione durante la scelta dell’imbarcazione o magari della motorizzazione del tender. Le unità a vela o con motore elettrico sono soggette sempre a minori limitazioni e, in alcuni casi, possono ottenere l’autorizzazione a transitare persino in Zona A!
Tu che ne pensi? Raccontami la tua esperienza con le aree marine protette!