Stiamo vivendo un periodo di cambiamento climatico, ormai nessuno lo negherebbe. Le temperature medie si innalzano, i fenomeni meteo diventano più estremi… gli esperti parlano di tropicalizzazione. Se mettiamo la testa sott’acqua, possiamo accorgerci della tropicalizzazione del mar Mediterraneo? Eccome se possiamo, attraverso l’osservazione di animali e piante che solo una ventina di anni fa in Mediterraneo semplicemente non c’erano, e dei loro spostamenti.

Voglio mostrarvi in questo e nei prossimi articoli una piccola carrellata di specie che, entrate un po’ clandestinamente, stanno diventando sempre più comuni nelle nostre acque e, con un poco di spirito di osservazione, sono visibili da parte di tutti.
E cominciamo con alcune tra le più appariscenti specie penetrate dall’oceano Atlantico, attraverso Gibilterra, via di comunicazione che (a parte le variazioni di livello del mare durante le glaciazioni) è sempre stata aperta. Già, ma evidentemente certe specie tropicali non passavano, o se occasionalmente passavano non potevano ambientarsi, mentre ora lo fanno. E, almeno in alcuni casi, non possiamo più considerarli clandestini ma si sono ormai naturalizzati a tutti gli effetti.
Barracuda

Esiste molta confusione riguardo a questo pesce, proverò a fare chiarezza. In Mediterraneo da sempre esiste una specie di barracuda, Sphyraena sphyraena. È un pesce che ama starsene in alto mare, è molto difficile vederlo sottocosta, e infatti per i subacquei era un oggetto misterioso. I barracuda che i subacquei vedono in banchi vicino alle coste rocciose, sempre più spesso, appartengono a una specie atlantica, Sphyraena viridensis, che si è ambientata benissimo in Mediterraneo, nel Tirreno e ormai anche lungo le coste liguri.
Le due specie sono molto simili, se abbiamo occasione di osservarle da molto vicino Sphyraena viridensis si riconosce per l presenza di un’area a forma di mezzaluna prova di squame a metà strada tra l’occhio e la fessura branchiale.
Granchio piatto
Percnon gibbesi è il nome di un granchio che vive in acque molto basse, anche questo originario dell’Atlantico tropicale. Nel 1999 è stato segnalato per la prima volta a Linosa, oggi è comune lungo le coste del Tirreno, dello Ionio, alle Baleari e a Creta. Ricorda il nostrano granchio corridore, anche se la colorazione con una linea azzurra orizzontale sul davanti e le zampe a righe gialle è inconfondibile.

Aplisia dagli anelli
Grosso mollusco, simile alla nostrana lepre di mare ma inconfondibile per la colorazione più chiara e con grosse macchie ad anello. Aplysia dactylomela, questo il nome del mollusco, diffuso nel Mediterraneo meridionale dal 2002.
Pesce chirurgo

Questa è davvero l’immagine di un clandestino. In assoluto è la prima fotografia fatta in Mediterraneo (la località è Porto Azzurro, isola d’Elba), nel 2012, di Acanthurus chirurgus, un pesce chirurgo che normalmente vive nella zona dei Caraibi e lungo le coste dell’Africa Occidentale tropicale. È rimasta l’unica segnalazione, per ora quindi non possiamo parlare di specie che si sia stabilita in Mediterraneo ma resta un incontro occasionale.
Alla prossima, con alcune specie penetrate dal Mar Rosso dopo l’apertura del canale di Suez. A chi volesse saperne di più sulle specie tropicalie le loro migrazioni consiglio la lettura del mio libro Atlante di Flora e Fauna del Reef, edizioni Il Castello.
Se ti è già capitato di incontrare una di queste specie raccontaci dove usando lo spazio nei commenti!
Biologo marino, istruttore subacqueo, agente di viaggi specializzato per subacquei e snorkelers, fotografo, scrittore. E in fondo tutte queste attività ruotano attorno a quella principale, che consiste nel raccontare le storie degli animali del mare, aiutandomi con le mie immagini, e aiutandovi a andare a vederle di persona.