La Rosa dei Venti è forse il simbolo più diffuso nella nautica ma non solo. Lo vediamo nelle pubblicità, nei libri, nei quotidiani, magari viene usato per abbellire vetrine o confezioni. Tutti ne hanno vista almeno una rappresentazione, ma siete sicuri di conoscere veramente il significato della Rosa dei Venti?
Che cos’è la Rosa dei Venti?
Sommario Articolo
La rosa dei venti è un diagramma, apparentemente molto semplice, che rappresenta la provenienza dei venti. Il suo nome deriva dalla disposizione dei rombi, sovrapposti come i petali di una rosa. La rappresentazione a noi più nota è quella ad 8 punte, ognuna delle quali identifica un punto cardinale (primario o secondario) e un vento caratteristico del mar mediterraneo. Il vento che spira da Nord prende il nome di Tramontana, quello proveniente da Sud si chiama Ostro o Mezzogiorno, da Est abbiamo il Levante, da Ovest il Ponente. Gli altri quattro punti indicano il Nord-Est (Grecale), il Sud-Est (Scirocco), il Sud-Ovest (Libeccio) e il Nord-Est (Maestrale).
Fin qui molti di voi non troveranno niente di nuovo ma provate a rispondere alle seguenti 4 domande:
1 – Qual’è la storia della Rosa dei Venti?
Ai tempi di Omero la navigazione mediterranea si svolgeva prevalentemente utilizzando punti di riferimento costieri noti e visibili, mentre nelle rare traversate in alto mare era generalmente sufficiente osservare la posizione del sole o delle stelle. In caso di cielo coperto l’unico aiuto ai naviganti era rappresentato dalla loro conoscenza dei venti che, spirando da direzioni generalmente costanti, permettevano di seguire le rotte volute. Ai greci erano già noti otto venti (Boreas, il Nord; Kaikias, il Nord-Est; Apeliotes, l’Est; Euros, il Sud-est; Notos, il Sud; Lips, il Sud-Ovest; Zephyros, l’Ovest; e Skiron il Nord-Ovest) e generalmente facevano coincidere ogni vento con la direzione da seguire per una particolare rotta. La Torre dei Venti di Atene potrebbe essere considerata un enorme rosa dei venti sulla quale otto creature semidivine indicano ancora oggi le direzioni dei venti.
Plinio, studioso romano ed esperto di navigazione riprese gli studi ellenici e rappresentò una Rosa dei Venti ad 8 punte specifica per i naviganti, traducendo i nomi in latino nel I secolo d.C..
Dopo gli antichi romani, per incontrare un nuovo progresso delle tecniche di navigazione ed una nuova evoluzione della rosa dei venti bisogna arrivare all’anno 1000, quando il crescente traffico commerciale con l’Oriente stimolò il perfezionamento dei sistemi di navigazione.

La creazione di una bussola efficace da impiegarsi a bordo delle navi risale molto probabilmente al XIII secolo, come dimostrato dall’apparizione di una carta nautica con la rosa dei venti divisa in ben 64 settori, ottenuti dividendo gli otto venti classici (ormai nominati, da Nord in senso orario: Tramontana, Greco, Levante, Scirocco, Ostro, Libeccio, Ponente, Maestro) in quattro Quarte ciascuno. L’introduzione della bussola spodestò i venti come principale punto di riferimento nella navigazione, e lo sviluppo di sempre più approfondite conoscenze nel campo della matematica resero possibile la navigazione oceanica, dando inizio all’era delle grandi scoperte.
2 – Serve a qualcosa, oltre a ricordare i nomi dei venti?
Non tutti lo sanno ma la rosa dei venti è uno strumento grafico di analisi statistica per dati direzionali particolarmente utilizzato in meteorologia. Consente infatti di rappresentare in maniera sintetica la distribuzione delle velocità del vento per direzione di provenienza in un determinato luogo. La rosa dei venti è un grafico polare in cui, per ciascuna direzione, i bracci sono colorati con bande corrispondenti alle classi di velocità del vento e la lunghezza dei bracci varia in funzione della frequenza dei venti.
La compilazione di una rosa dei venti è anche uno dei passaggi fondamentali per la progettazione delle piste degli aeroporti!
3 – I nomi dei venti da cosa derivano?
I nomi dei venti che ancora oggi utilizziamo derivano dal fatto che nelle prime rappresentazioni cartografiche la rosa dei venti veniva raffigurata al centro del Mar Ionio oppure vicino all’isola di Malta. Questo divenne pertanto sia il punto di riferimento per indicare la direzione di provenienza del vento, sia delle navi (che anticamente erano spinte solo dai venti portanti).
In quella posizione le navi che provenivano da NE giungevano approssimativamente dalla Grecia, da cui il nome Grecale; da SE giungevano navi provenienti dalla Siria, da cui il nome Scirocco; a SO vi è la Libia da cui il nome Libeccio. Da NO giungevano invece le navi salpate da Roma (Magistra) ed essendo la via “maestra” quella che conduceva a Roma il vento proveniente da Nord-Ovest ha preso il nome di Maestrale.
Ai tempi in cui Venezia era la repubblica marinara dominante nel Mediterraneo orientale, la rosa dei venti era posizionata invece sull’isola greca di Zante. In questo caso la Tramontana proveniva dai monti dell’Albania e la via maestra che dà il nome al Maestrale indicava la via per Venezia.
Infine il nome Ostro, che indica il vento proveniente da sud, deriva dal latino Auster (vento australe).
4 – Quante punte può avere la Rosa dei Venti?
Nelle rappresentazioni più comuni la rosa dei venti ha sempre 4, 8 o 16 punti, in base al grado di precisione che si vole ottenere, ma è possibile rappresentare lo stesso schema anche con 32, 62 o addirittura 128 punte!
All’epoca della marineria velica, la rosa dei venti ebbe anche 32 suddivisioni, chiamate soltanto “rombi” o “quarte”. Per esempio, “vento a sei quarte” significava che il vento soffiava dalla direzione indicata dalla sesta quarta, contando in senso orario a partire da nord o dalla prua della nave.
Allora? Le sapevate tutte? O magari ne sapete altre ancora? Scrivetemi utilizzando lo spazio per i commenti!
Fonti Piccola storia della Rosa dei Venti, Wikipedia e altre