Riprendiamo la nostra rotta dall’Isola di Stromboli, dove ci siamo lasciati l’ultima volta e prendiamo nuovamente il largo.
Marsala e il suo vino
Lasciando l’isola di Stromboli, posizioniamo la nostra bussola in direzione sud- ovest, dove a circa 114.130 miglia nautiche si arriva nella splendida città siciliana di Marsala. Marsala conta 83.004 abitanti situato nella provincia di Trapani. Famosa per lo sbarco di Garibaldi e dei Mille dell’11 maggio 1860.
Nel 397 a.C. la colonia fenicio-punica di Mozia, fiorita 8 secoli prima di Cristo sull’isola di San Pantaleo, a poche miglia dalla costa della Sicilia sud-occidentale, fu invasa e distrutta dal tiranno di Siracusa Dionisio I. I superstiti si rifugiarono sulla costa siciliana e fondarono un nuovo insediamento a cui diedero il nome di Lylibeo, ossia “la città che guarda la Lybia”, perché, appunto, Lybia veniva chiamata allora tutta la costa settentrionale dell’Africa. Lylibeo passò in mano ai romani nel 241 a.C. per divenire uno dei centri più importanti della Provincia siciliana: nucleo di scambi e commerci, sede del pretore e del questore, fu arricchita di ville ed edifici pubblici, tanto da meritarsi l’appellativo di splendidissima urbs datole da Cicerone, questore tra il 76 e il 75 a.C. Devastata dai Vandali all’inizio del V secolo d.C., fu annessa nel VI all’impero di Giustiniano e visse secoli bui, segnati dal disinteresse di Bisanzio e dalle incursioni dei pirati. L’arrivo nell’VIII secolo degli arabo-berberi sotto il contiguo monte Granitola segnò anche la ripresa dei traffici commerciali e l’inizio della rinascita della città, che fu chiamata Marsa ʿAlī Porto di ʿAlī” o, forse, Marsa ʿāliyy, “Porto Grande”, data la grandezza dell’antico porto, sito presso Punta d’Alga, o anche Marsa Allāh, cioè “porto di Dio”, donde poi il nome attuale.
La crescita economica e demografica portò ad un importante sviluppo urbanistico, improntato al modello arabo. A partire dalla fine dell’XI secolo si susseguirono le dominazioni normanna, sveva, angioina e aragonese. Sotto la dominazione della casa spagnola, Marsala poté godere di un periodo di sviluppo e benessere, grazie al porto e alla coltivazione del fertile entroterra. La città visse una nuova fase di espansione e divenne una delle più importanti piazzeforti siciliane. Ma l’interramento del grande porto di Punta d’Alga, disposta nel 1575 dall’imperatore Carlo V per fermare le incursioni saracene, segnò la fine di questa fioritura. Da questo momento bisogna aspettare due secoli per avere un’altra svolta nella storia della città.
Alla fine del Settecento, fu ancora una volta un arrivo dal mare a cambiarne le sorti: l’approdo dell’inglese John Woodhouse che “inventò” il vino marsala. Il Woodhouse, infatti, ritenne di qualità eccellente il vino prodotto dai contadini locali, definito “in perpetuum”, visto l’uso di rabboccare le botti in via di svuotamento con vino nuovo, sì da mantenerne inalterati i livelli. Caratterizzato da una naturale alta gradazione alcolica, il vino marsalese non era però adatto al trasporto: per ovviare al problema Woodhouse sperimentò con successo l’aggiunta di alcol di buona gradazione nel vino, garantendone in questo modo la stabilità. Egli ne avviò, quindi, l’esportazione annoverando in seguito, tra i suoi più illustri clienti, l’ammiraglio Nelson e la flotta britannica. Il vino fu quindi in grado di affrontare vittoriosamente, specialmente nella variante secca, il confronto col Madera e col Porto, ampiamente popolari tra i sudditi di Sua Maestà. Si deve ai Woodhouse l’esplosione dell’economia marsalese e la messa in opera con propri fondi di numerose opere infrastrutturali, tra cui il nuovo porto di Margitello, l’attuale porto di Marsala.
Monumento ai caduti, posto sul punto ove molti marsalesi persero la vita durante i bombardamenti alleati dell’11 maggio 1943 A seguito della nascita del Regno delle Due Sicilie, con una legge varata l’11 ottobre 1817, re Ferdinando I la inserisce nella Provincia di Trapani. L’11 maggio 1860 avvenne lo sbarco di Giuseppe Garibaldi con i suoi Mille che da qui iniziò l’unificazione d’Italia. A seguito della nuova riorganizzazione in province del regno, verrà reinserita nella nuova Provincia di Trapani.
Nella storia di Marsala vi è però anche un altro 11 maggio, un triste ricordo per la cittadinanza, quello del 1943: un bombardamento alleato sul centro abitato causò numerose vittime tra i civili e sfregiò perennemente il centro storico barocco della città. L’edizione del 13 maggio 1943 del New York Times riportò l’avvenimento con il titolo “Marsala Wiped Off the Map” (Marsala cancellata dalle mappe). Proprio per il sacrificio di numerose vite umane a Marsala è valsa la medaglia d’oro al valor civile. L’economia della città si basa soprattutto alle attività vitivinicole con la produzione del famoso vino Marsala; un’altra importante produzione è quella del caffè. Il turismo è diventato una fonte di reddito molto importante per la città. Con i suoi 14 km di costa Marsala rappresenta un’importante località turistica.
Il Porto Turistico propone una struttura portuale moderna e funzionale, attrezzata di banchine, di anelli, di colonnine e di scalette; ospita circa 250 posti barca ad uso dei titolari e dei diportisti in transito offrendo numerosi servizi.
Marsala è ricca di bellezze artistiche e di contenuti unici, irripetibili.
La Chiesa di San Giovanni Battista, in prossimità del mare, presenta uno stile architettonico abbastanza semplice. Venne costruita nel 1555 dai Gesuiti sul Capo Boeo, in prossimità della costa. Tra gli edifici religiosi troviamo anche il Duomo del XVII sec. Dedicato a San Tommaso di Canterbury. Da ricordare è il Castello di Marsala, antica fortificazione posta al centro della città con funzione di protezione e oggi sede del carcere cittadino.
La gastronomia presenta varie specialità tra cui:
- Caponata di melanzane
- Pasta con i broccoli
- Cous cous di pesce
- Il pane squarato (bollito)
- Sfinci (tipici dolci a forma di spugna ricoperti di zucchero)
- Cannoli siciliani
- La “Matturana” (pasta di mandorle).
Le origini di Nora
L’ultima tappa del nostro itinerario è a circa 177.001 miglia nautiche da Marsala in direzione nord- ovest, Nora nella splendida Sardegna. Nora è un’antica città fenicia, capitale del popolo dei Noritani. È situata sul promontorio di capo Pula, sulla costa meridionale della Sardegna ad ovest di Cagliari, attualmente nel comune di Pula.
Pausania attribuisce la sua fondazione all’eroe eponimo Norace, alla guida degli Iberi. Il più tardo Solino attribuisce a Norace una provenienza dalla mitica città di Tartesso. Il nome deriva da Norace, “A Norace Norae oppido nomen datum” (da Norace fu dato alla città il nome di Nora). Sono state ritrovate tracce della presenza nuragica, attestanti una frequentazione del sito nell’età del bronzo. Nel territorio circostante sono attestati alcuni nuraghi. Rimangono pochi resti della città originaria (tophet, fondazioni di una struttura sacra dedicata alla dea Tanit, resti di fortificazioni, impianti artigianali nella zona più prossima al mare). I materiali rinvenuti nelle tombe attestano tuttavia il fiorire della città nel V e soprattutto nel IV secolo a.C. e i precoci contatti con Roma antica. All’epoca della conquista romana della Sardegna (238 a.C.) si trattava probabilmente della più importante città dell’isola, scelta inizialmente come capitale della provincia romana di Sardegna e Corsica. In epoca romana fu municipio. I resti attualmente presenti testimoniano dello sviluppo della città in particolare nel II e III secolo d.C. Della città romana si conservano i resti di numerosi edifici quali foro, teatro, anfiteatro (non ancora scavato), impianti termali e case di abitazione, mentre i materiali archeologici testimoniano la continuazione e la prosperità dei commerci con le regioni affacciate sul mar Mediterraneo. L’abbandono della città dovette iniziare nel corso del V secolo, con l’occupazione da parte dei Vandali e la maggiore difficoltà dei traffici marittimi: gli abitanti si dovettero ritirare progressivamente nelle località più sicure dell’interno.
Nora oltre al sito archeologico di grande interesse, offre al turista una serie di attività come escursioni in barca e nell’entroterra.
La gastronomia di Nora presenta una serie di prodotti come:
- Acciughe al pomodoro
- Cattas
- Fregula o soccu
- Maccarones con il sugo di salsiccia
- Lumache ripiene
- Ogliastra di patate
- Sardinette al pomodoro
Il mar Mediterraneo è luogo di immensa bellezza dove vari popoli nel corso degli anni attraversandolo hanno lasciato le loro culture e tradizioni fino ai giorni nostri. Basta guardarsi intorno per scoprire infinite tracce di storia.