Sebbene alcuni vecchi lupi di mare restino affezionati ai tradizionali strumenti di navigazione, la moderna elettronica ha preso ampiamente il sopravvento a tutti i livelli della nautica attuale e anche gli ultimi strumenti manuali sono diventati ormai pezzi da museo.
Direbbe qualcuno (e probabilmente così) che i moderni computer di bordo tolgono buona parte del fascino della navigazione. Navigare con le stelle, poter contare solo su se stessi e magari quella lieve sensazione di incertezza rendevano tutto più avventuroso.
Calcolare le rotte “a mano”, con il solo aiuto di una bussola o di un sestante però non è mai stato affar semplice. Ci vuole tempo nonché la capacità di farlo e diciamocelo: Chi è ancora disposto a perdere delle giornate per imparare qualcosa che il computer sa calcolare in meno di un minuto?
A mio avviso niente è comodo come un bel plotter con le sue innumerevoli funzionalità ma la tradizionale carta nautica resta il modo migliore per rendersi conto delle distanze, e pianificare una lunga navigazione (anche la crociera con le sue soste). Con un unico colpo d’occhio alla carta si “visualizza” meglio tutta la rotta e l’area interessata! Anche avere a bordo e saper utilizzare qualche vecchio strumento manuale potrebbe tornare utile in alcuni casi estremi. I moderni gps nautici hanno infatti i loro punti deboli: innanzitutto necessitano di energia elettrica per funzionare e poi possono rompersi facilmente (magari per l’ingresso di acqua nei circuiti o per un problema interno).
Mi viene in mente il film All Is Lost. – ATTENZIONE SPOILER – Nella criticata pellicola cinematografica il protagonista (interpretato da uno sfortunato ma tenace Robert Redford) a seguito della collisione con un container perde l’uso di tutti i sistemi elettronici, inclusi quelli di rispetto. Grazie ad un vecchio sestante, dimenticato in un gavone ancora nel suo imballo da regalo, e ad una carta nautica riesce a raggiungere le rotte commerciali e rendersi visibile alle navi di passaggio.
Forse bastava tenere il gps portatile in un posto sicuro e stagno, comunque in barca gli strumenti di navigazione non sono mai troppi!
Il sestante
Il sestante permette di calcolare la posizione dell’imbarcazione su una carta nautica o semplicemente la latitudine. Facendo collimare l’oggetto con l’orizzonte si misura l’angolo di elevazione di un oggetto celeste, poi la data e l’ora sono utilizzate per estrarre dalle effemeridi i dati dell’oggetto celeste utili al calcolo e infine la misurazione viene trasformata in una posizione mediante diverse procedure matematiche.
Il sestante potrà essere considerato obsoleto ma è tuttora l’unico strumento di posizionamento d’altura che non dipende da fonti esterne e che non necessita di alimentazione elettrica.
Il Cerchio azimutale
È un cerchio munito di sistema di puntamento, che può ruotare attorno alla bussola. Il cerchio azimutale permette di mirare un oggetto sull’orizzonte e di leggerne l’azimut rispetto al Nord sulla rosa della bussola di governo.
Il Grafometro
Il grafometro permette di mirare un oggetto sull’orizzonte e di leggerne l’azimut rispetto alla direzione della prora.
È formato da un cerchio graduato da 0° a 360° e montato con la direzione 0°-180° coincidente con l’asse longitudinale della nave (lo 0° verso la prora).
Anch’esso strumento di navigazione ormai obsoleto era molto usato nella navigazione costiera, per stabilire la posizione dell’imbarcazione in base ai punti di riferimento.
Secondo voi è giusto mandare questi vecchi strumenti di navigazione in pensione o dovrebbero essere usati ancora oggi?
Nella vostra barca ci sono e li sapete usare? Dite la vostra utilizzando lo spazio per i commenti, qui sotto!