
La vita mi ha portato a immergermi con l‘autorespiratore nei più bei mari del mondo, a visitare formazioni di corallo mai viste prima da occhio umano, a esplorare i capi opposti degli oceani. E a raccontare le storie degli animali marini, di come vive un reef, di cosa spinge lo squalo bianco a migrare lungo misteriose correnti. Ma quando sono a casa, in Liguria, amo sempre prendermi qualche momento di tranquillità, indossare maschera e snorkel e mettere la testa sott’acqua proprio davanti alla spiaggia affollata.
Famigliole chioccianti attorno a me, il traffico dell’Aurelia alle mie spalle, tutto sparisce quando il vetro della maschera fora la superficie del mare. I rumori del mondo rimbalzano sul diaframma, sopra le mie orecchie, lo sguardo adesso è solo nel silenzio delle mormore che aspirano la sabbia del fondo, dei cefali che grufolano felici, della seppia cangiante che aspetta la sua preda, delle triglie che armeggiano con i loro barbigli mobilissimi, del tordo indaffarato attorno al suo nido.

Guardare cosa c’è sott’acqua è il modo più semplice per varcare la soglia che ci separa da un’altra dimensione, per entrare in un ambiente in cui valgono le leggi della Natura, in cui la presenza dell’uomo si vede sempre (boe, ancore, i massi dei moli ammonticchiati artificialmente ce la ricordano in continuazione) ma chiunque, con poco sforzo e un’attrezzatura economica, può divertirsi a osservare in poco tempo molti animali diversi, strani, che non hanno nulla a che vedere con quanto conosciamo dalla terraferma, che si esibiscono davanti a noi in comportamenti affascinanti.

Nel mondo che accetta la nostra presenza temporanea non è importante lo scooter che ci ha tagliato la strada costringendoci a frenare o l’autobus sempre in ritardo. I problemi sono basilari, come mangiare, riprodursi, non essere mangiato. La morale è semplice e leale e anche atti estremi come uccisioni e cannibalismo sono sani e privi di cattiveria.
Se avete seguito un corso di immersione e portate sempre con voi in barca bombola e erogatore, tanto meglio, ma se potete pensare di indossare una maschera sub e di respirare con la bocca attraverso uno snorkel, seguitemi ed occhio alle meduse. Il mondo non ha più confini. Condividerò con voi nei racconti di questo blog la vita e le storie degli abitanti del mare.
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Biologo marino, istruttore subacqueo, agente di viaggi specializzato per subacquei e snorkelers, fotografo, scrittore. E in fondo tutte queste attività ruotano attorno a quella principale, che consiste nel raccontare le storie degli animali del mare, aiutandomi con le mie immagini, e aiutandovi a andare a vederle di persona.